Sostenibilità e innovazione. Un impegno che parte da lontano

La settimana del Fuorisalone è terminata da poco: è stata un’edizione molto positiva e stimolante, che abbiamo vissuto con entusiasmo sull’onda dell’energia trasmessa dalla città di Milano. Durante il Fuorisalone ci siamo conosciuti e vi abbiamo parlato dei nostri progetti e delle nostre novità. È stato uno scambio di idee molto produttivo, da cui sono nati spunti e riflessioni che ci fanno guardare al futuro con ancora maggiore convinzione.

 

A proposito di futuro: per noi il Fuorisalone ha rappresentato una vetrina molto importante, e abbiamo voluto sfruttarla per parlare delle nostre idee su quelle particolari tematiche Green che si intrecciano a doppio filo con la nostra idea di prodotto, di design e di cucina. Alla luce della consapevolezza ecologica sempre più forte che sta mettendo in evidenza il mutare del rapporto uomo-natura, infatti, noi di Alta siamo giunti alla conclusione che l’interior design non sarà più lo stesso. Perciò la nostra progettazione ha cominciato a cambiare, e una nuova sensibilità si è fatta strada con nuove idee e nuovi spunti.

 

La sintesi di tutto questo è stato “New Regenerative Relationships”, il concept con cui ci siamo presentati a Milano. Tutto ruota attorno all’idea di un luogo abitato dove vegetazione, luce naturale e aerazione dinamica si ibridano creando una nuova armonia tra ambiente e spazi umani. Il confine tra outdoor e indoor si fa sempre più labile, gli spazi diventano organici e duttili e la casa diventa al contempo rifugio, luogo di lavoro e di intrattenimento. È un concept profondamente caratterizzato da una sensibilità inclusiva, orientata alla ricerca di sistemi e materiali naturali e organici.

Questo nuovo modo di guardare all’interior design attraverso il filtro di un approccio sostenibile è tutt’altro che recente, e non è nato oggi: fa parte del nostro DNA aziendale da molto tempo. Le sue origini risalgono agli anni ’90, epoca in cui il Gruppo di cui facciamo parte decise di destinare risorse nel settore agricolo per dare vita a due attività che ancora oggi rappresentano un modello di gestione rispettoso e sostenibile.

 

La principale (per dimensioni) gestisce circa 200 ettari di terreni a seminativo. I suoi appezzamenti, che presentano un’altimetria irregolare e con quote del terreno troppo disformi per consentire alle colture una crescita omogenea, subiranno un profondo intervento di recupero. Questi lavori permetteranno un’importante riduzione di prodotti chimici, di concimi e di antiparassitari, aprendo le porte a un’agricoltura ecocompatibile e sostenibile, in linea con le direttive dell’Unione Europea. Accanto a questi obiettivi il progetto prevede anche la germinazione omogenea di semi, un maggior immagazzinamento di acqua piovana da parte del terreno, l’attuazione di una pratica di irrigazione tramite impianto mobile di tipo “pivot”, la realizzazione di una bacino d’invaso per raccogliere le acque piovane e la promozione di biodiversità attraverso la piantumazione di essenze arboree e arbustive autoctone in diverse aree del fondo.

La seconda azienda agricola, partecipata dalla prima, è costituita da 80 ettari di pioppeti e 15 di vigneti. Qui le piante da pioppo, certificate FSC e PEFC, vengono utilizzate anche per la realizzazione di pannelli di legno da impiegare nel settore del mobile.

La nostra consapevolezza ecologica e la passione per la terra cominciano da qui. È l’inizio di un percorso che si riassume nella cultura ESG (Environmental, Social, Governance), la sigla che racchiude misurazioni e standard con cui si monitorano le attività ambientali, sociali e di governance di un’organizzazione.

Un percorso di crescita che Alta vive giorno dopo giorno sempre con maggior convinzione e che trae la sua origine e la sua ragion d’essere dall’insegnamento che agricoltura e ambiente stanno trasferendo in capo alla società.

 

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